Home La Voce dell'Arciprete Pensare con la nostra testa
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Scritto da don Angelo Scarabottolo   

In una officina meccanica un giorno ho letto:

 "l'ignorante sa molto,
l'intelligente sa poco,

il saggio non sa nulla,

il mona sa tutto.

 

E' una frase paradossale... ma contiene una verità assoluta: quanto più uno è sciocco e profondamente ignorante, altrettanto è convinto di sapere tutto o quasi...

La difficoltà non è dialogare o collaborare con una persona a volte sfaticata, incapace o disonesta... è praticamente impossibile se è un ignorante orgoglioso.

Al nostro tempo (anni luce or sono) la scuola ci ha dato cultura, nozioni, aperture verso il mondo, ci ha preparati a ragionare, ci ha educato a una logica, a saper leggere l'articolo di un settimanale, a saper distinguere un venditore di fumo da una persona onesta, un mestierante da un testimone, il saggio dallo stupido.

Per cogliere l'errore o il punto debole di un discorso o in un articolo di giornale è necessario avere idee proprie, avere un'opinione su un certo argomento e una certa "capacità critica"; la capacità cioè di riflettere sulla notizia, di pensare con il proprio buon senso, di usare l'intelligenza.

Quando si ascolta qualcuno, si legge un articolo di giornale, si partecipa a un dibattito, ecc... è necessario ascoltare, guardare, pensare... con un minimo di "criticità", prendere le affermazioni dei cosiddetti  "esperti" con un po' di distacco, con il "beneficio di inventario"...

Diceva un tale: "A pensare male di qualcuno è peccato... ma spesso si indovina".  E voleva dire che è necessario metterci un tantino di "malizia", di "capacità critica" quando si tratta e si ascolta certi personaggi pubblici.

Chi non sa pensare con la propria testa non è "libero", perchè "dipende dagli altri" e di solito, dai più furbi, a volte dai più disonesti.... si diventa "pecoroni", di solito al seguito di un "capo" arrogante e stupido.

Perchè "il branco" (gruppo di ragazzi trasgressivi) è sempre pericoloso?  Perchè tutti sono convinti di ragionare con la propria testa; in realtà tutti ragionano con la testa del "capo branco" che solitamente non è il più intelligente, ma il più arrogante e deciso, anche nella stupidità.

Sono anni che stiamo seguendo dei leader politici indegni e incapaci... e continuiamo a votarli... pendiamo dalle loro labbra come se fossero i nuovi messia salvatori della Patria e ci stanno portando verso il baratro, con la nostra approvazione...

Abbiamo paura di pensare con la nostra testa, di decidere con la nostra testa, di fare delle scelte anche controcorrente... Si preferisce stare con la maggioranza, muoverci come tira il vento.

Abbiamo anche paura del silenzio, perchè il silenzio mette nella condizione di pensare. E allora quando si è a casa si accende la Tv o si ascolta musica, in auto si approfitta per sentire un notiziario, e se si va a fare una passeggiata ci si mette le cuffie, non si vede nessuno, non si saluta nessuno, non si pensa a nulla, si ascolta un pò di baccano in cuffia.

Le persone non inquadrate, difformi e dissenzienti dalla linea ufficiale, quanti la pensano in altra maniera... hanno sempre fatto paura a chi ha "il potere", a chi vuole comandare e non trovare ostacoli.

I contestatori (non i blach-bloc che sono più sulla linea dei teppisti e alcuni anche delinquenti) sono sempre una spina nel fianco di chi comanda... meglio toglierli di mezzo: o comprandoli o ricattandoli oppure minacciandoli... ma devono fare silenzio, non devono contagiare altri o aiutarli a pensare.

Chi prende il potere, (politico, sociale, economico, religioso...) la prima cosa che fa è usare i mass media (TV, radio e giornali, stampa...) come mezzi per far passare il pensiero ufficiale e impedire il dissenso.

"Tutti i leghisti la devono pensare come Bossi e stare alle sue direttive..."

Bravi leghisti.... questo è un segno di grande intelligenza !

Anche alcuni recenti programmi scolastici, a base di quiz, voluti dal Ministero, vanno in questo senso:  chi esce dalla scuola, dopo un cammino di istruzione superiore, viene formato e uniformato alla massa; ognuno perde la propria specificità e caratteristica, si viene "massificati": tutti uguali.

Lo scopo non è formare persone libere, che siano in grado di auto-gestirsi, inventare se necessario, lavori nuovi, forme nuove e originali di vita e di professione... deve fare "quello" che gli è stato insegnato e "come" gli è stato insegnato.

Per questo può succedere che 50 milioni di persone battino le mani e bevino le parole di un leader politico senza batter ciglio perchè questi grida più forte o le spara più grosse degli altri... o usa parolacce per attirare l'attenzione...

Può succedere (ed è già successo) che un Capo del Governo chieda alla folla o ai suoi fedelissimi:

"Volete voi la guerra?"

E tutti a rispondere in un sol grido di entusiasmo:  "Sì"

E andarono tutti entusiasti alla guerra senza "pensare" che ogni guerra, anche se vittoriosa, (oltretutto l'abbiamo anche persa) lascia ferite indelebili.

Oggi come ieri, la gente si muove dietro alle emozioni, segue i sentimenti, le impressioni, le apparenze... batte le mani a personaggi indecenti e senza onore (solo perchè sono costantemente alla TV e questo fa prestigio...) approva con il voto e i battimani, mentre dovrebbe fischiarli.

Un proverbio latino recita: "Vulgus vult decipi" Non lo traduco, qualcuno potrebbe sentirsi offeso... ma in questi anni stiamo vivendo questa esperienza.